Abbiamo di fronte una situazione di grande incertezza nel Paese. Noi, espressione delle culture politiche democratiche, dobbiamo fare in modo di tenere unita la comunità perché non possiamo perché l’onda d’urto della protesta, di chi decide di non andare a votare, di chi è disilluso e rassegnato, potrebbe avere effetti imprevedibili.
La nuova legge elettorale, pur tra ombre, presenta una virtù: reintroduce il collegio uninominale che consente di eleggere persone che devono essere riferimenti di una realtà territoriale ben individuata. E’ su questo dato che dobbiamo riuscire a tenere unita la comunità perché non ci si può permettere il lusso di sbagliare. E’ un po’ come quando si elegge il sindaco: fare una scelta sbagliata rappresenta una iattura per una comunità.
Il 4 marzo può accadere lo stesso. In questo pezzo di territorio si discute oggi di rilancio del territorio. E lo si può fare oggi perché se ne sono determinate le condizioni. Rivendico un risultato, aver messo in sicurezza il Formicoso con quell’emendamento – meglio noto come emendamento Salvatore – che, nello scetticismo generale, ha salvaguardato la provincializzazione del ciclo dei rifiuti. Questo è il senso dell’unità della comunità e questo è il senso di una rappresentanza utile per una comunità. Il senso della coalizione che abbiamo messo in piedi è proprio questo: è nostro dovere mettere insieme le forze per una rappresentanza che abbia un legame concreto e duraturo con il territorio.
La mia priorità resta la stessa: continuare ad essere un riferimento che possa aiutare questo territorio, questa comunità.
(Giuseppe De Mita – Calitri, Bisaccia, Andretta, 16 febbraio ’18)
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