Per chi non si accontenta del linguaggio della frustrazione

Finisce una campagna elettorale poco tradizionale. Nel bene e nel male. Ma questo è un tempo straordinario.

Noi abbiamo provato a raccontare la storia di queste comunità, senza inganni, senza illusioni e senza rancore. E da questo racconto abbiamo tracciato la linea verso il futuro.

Come hanno raccontato alcune immagini e parole fermate nei video dei nostri incontri. Esiste un popolo che non si accontenta del linguaggio della frustrazione e che non si rassegna a pensare che il cambiamento coincida con il pressapochismo.

Questo popolo deve darsi una forma ed un modo per esprimere la propria voglia di riscattarsi.

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