L’Italia è Popolare è un movimento. E’ un percorso. E’ un fatto politico ed è un racconto. Il richiamo è al popolarismo inteso come radice culturale, prima che politica.
I cattolici impegnati in politica oggi hanno il dovere di prendere la parola. La vicenda del cattolicesimo democratico è tutt’altro che marginale. Il popolarismo rappresenta la tradizione che ha sempre messo al centro la dignità della persona umana. Ed è lungo questo solco che vogliamo e dobbiamo procedere.
Non c’è un’azione politica se non c’è una cultura a riferimento. E il tratto distintivo del popolarismo è aver puntato sulla tutela della persona ed è sulla tutela della persona che ha costruito proposte politiche. Non vogliamo cadere nell’errore di evocare il popolarismo senza declinarlo nel presente ma vogliamo qualificare la nostra proposta per una estrema radicalità sui temi della giustizia sociale, guardando agli ultimi, agli esclusi, a chi oggi non ha più voce.
Per chi come noi fa riferimento alla testimonianza dei cattolici impegnati in politica restare muti significherebbe consegnarsi ad una diserzione inaccettabile. Ed è per questo che siamo in campo.